Sunday, August 3, 2014

I AFFIRM VATICAN COUNCIL II IN AGREEMENT WITH EXTRA ECCLESIAM NULLA SALUS : CAN FR.FIDENZIO VOLPI AND THE FRANCISCANS OF THE IMMACULATE DO THE SAME ?

I affirm Vatican Council II without using the irrational premise. I also affirm the dogma extra ecclesiam nulla salus according to Vatican Council II (Ad Gentes 7). Ad Gentes 7 and the dogma extra ecclesiam nulla salus  say all need faith and baptism for salvation.
So my interpetation of Vatican Council II is rational and according to magisterial documents.It is in line with Tradition.I am not saying anything new or
original.
On August 2,1970 Fr.Stefano Manelli and Fr.Gabrielle Pellettieri,both still living ,founded the community the Franciscans of the Immaculate who today are being perscuted because they will not accept Vatican Council II with a false premise. They will not accept a Vatican Council II which contradicts Tradition and the dogma extra ecclesiam nulla salus.
The Apostolic Commissioner Fr.Fidenzio Volpi wants them to accept Vatican Council II not specifying if it is with or without the false premise. The Vatican Curia inteprets Vatican Council with the irrational premise.
The irrational premise is ''Non Catholics saved with the baptism of desire, invincible ignorance , seeds of the Word, a ray of the Truth, imperfect communion with the Church, good and holy things in other religions and elements of sanctification and truth, are physically visible to us on earth and so are explicit exceptions to extra ecclesiam nulla salus and Tradition.' The conclusion of the irrational premise is that there is known salvation outside the visible limits of the Church. Every one does not need the baptism of water for salvation is the false conclusion.These hypothetical cases are assumed to be defacto known in the present times to be exceptions to the dogma on salvation and to Ad Gentes 7.
The Franciscans of the Immaculate and Fr.Fidenzio Volpi have a choice now. They can interpret Vatican Council II as I do.They can omit the irrational premise. Then the Council is traditional.
Can Fr.Fidenzio Volpi interpret the Council without the irrational premise and in agreement with extra ecclesiam nulla salus?  Will he give permissionn to the Franciscans of the Immaculate to also interpret Vatican Council II as I do ?
-Lionel Andrades

Parallels between the distribution of loaves and fish and the Last Supper and the Eucharist -Fr.Thomas Petro, USCCB Mass Reading Reflection today

August 3, 2014

Eighteenth Sunday in Ordinary Time
Lectionary: 112

Reading 1 is 55:1-3

Thus says the LORD:
All you who are thirsty,
come to the water!
You who have no money,
come, receive grain and eat;
Come, without paying and without cost,
drink wine and milk!
Why spend your money for what is not bread;
your wages for what fails to satisfy?
Heed me, and you shall eat well,
you shall delight in rich fare.
Come to me heedfully,
listen, that you may have life.
I will renew with you the everlasting covenant,
the benefits assured to David.

Responsorial Psalm ps 145:8-9, 15-16, 17-18

R/ (cf. 16) The hand of the Lord feeds us; he answers all our needs.
The LORD is gracious and merciful,
slow to anger and of great kindness.
The LORD is good to all
and compassionate toward all his works.
R/ The hand of the Lord feeds us; he answers all our needs.
The eyes of all look hopefully to you,
and you give them their food in due season;
you open your hand
and satisfy the desire of every living thing.
R/ The hand of the Lord feeds us; he answers all our needs.
The LORD is just in all his ways
and holy in all his works.
The LORD is near to all who call upon him,
to all who call upon him in truth.
R/ The hand of the Lord feeds us; he answers all our needs.

reading 2 rom 8:35, 37-39

Brothers and sisters:
What will separate us from the love of Christ?
Will anguish, or distress, or persecution, or famine,
or nakedness, or peril, or the sword?
No, in all these things we conquer overwhelmingly
through him who loved us.
For I am convinced that neither death, nor life,
nor angels, nor principalities,
nor present things, nor future things,
nor powers, nor height, nor depth,
nor any other creature will be able to separate us
from the love of God in Christ Jesus our Lord.

Gospel mt 14:13-21

When Jesus heard of the death of John the Baptist,
he withdrew in a boat to a deserted place by himself.
The crowds heard of this and followed him on foot from their towns.
When he disembarked and saw the vast crowd,
his heart was moved with pity for them, and he cured their sick.
When it was evening, the disciples approached him and said,
“This is a deserted place and it is already late;
dismiss the crowds so that they can go to the villages
and buy food for themselves.”
Jesus said to them, “There is no need for them to go away;
give them some food yourselves.”
But they said to him,
“Five loaves and two fish are all we have here.”
Then he said, “Bring them here to me, ”
and he ordered the crowds to sit down on the grass.
Taking the five loaves and the two fish, and looking up to heaven,
he said the blessing, broke the loaves,
and gave them to the disciples,
who in turn gave them to the crowds.
They all ate and were satisfied,
and they picked up the fragments left over—
twelve wicker baskets full.
Those who ate were about five thousand men,
not counting women and children.

Il "caso Bianchi" occasione per non perdere la Bussola di Riccardo Cascioli

di Riccardo Cascioli 30-07-2014
Enzo Bianchi e Fabio Fazio
È vero, l’articolo di monsignor Livi era duro ma proporzionato alla consapevolezza della pericolosità per la Chiesa delle posizioni che da sempre Enzo Bianchi manifesta e propaga grazie alla celebrità che si è saputo conquistare presso molti vescovi italiani e attraverso i grandi giornali laici. Ma ciò che è importante sottolineare è che la critica di monsignor Livi alle tesi di Bianchi espressa su La Nuova BQ era molto argomentata, anche per spiegare la portata delle dichiarazioni di Bianchi nell’intervista a Vatican Insider (clicca qui). Qualcuno sostiene infatti che parlando di riforma del Papato, Bianchi non abbia fatto altro che ribadire ciò che già Giovanni Paolo II (nella Ut Unum Sint) e papa Francesco (nella Evangelii Gaudium) hanno espresso. Ma lo «studio» sulla «questione del primato del vescovo di Roma» incoraggiato da Giovanni Paolo II (Ut Unum Sint, no. 88) e «l’esperienza della sinodalità» delle Chiese ortodosse da cui «imparare qualcosa» (Evangelii Gaudium, no. 246), sono cosa ben diversa da quanto propugnato da Bianchi, come efficacemente spiegato nell’articolo di monsignor Livi.
Ma il punto vero è proprio questo: Enzo Bianchi attribuisce a Papa Francesco una volontà non meglio precisata di riformare il papato per poter “incontrare” gli ortodossi. Si lascia chiaramente intendere che si tratta di una proposta rivoluzionaria, nella direzione – ovviamente - voluta da Bianchi che, come ha spiegato monsignor Livi, implica l’abrogazione del papato stesso.
Ora, questa è una scorrettezza grave pari a quella commessa da Eugenio Scalfari. Abbiamo lo stesso modus operandi: incontri personali col Papa, poi un resoconto pubblico che attribuisce a papa Francesco progetti rivoluzionari che sono sicuramente nella mente degli interlocutori, non si sa se in quella del Papa.

E Bianchi e Scalfari non sono certo gli unici, anzi con papa Francesco sta accadendo qualcosa che non ha precedenti: diverse personalità ecclesiastiche, non appena chiamate a ricoprire un incarico o a collaborare a qualcosa che ha a che fare con Francesco, si sentono immediatamente in dovere di raccontare i fantastici progetti del Papa, i cambiamenti rivoluzionari che ha in mente per la Chiesa: succede per l’Enciclica sul Creato a cui sta lavorando, succede per il Sinodo sulla famiglia, è successa già per lo Ior (che, contrariamente alle aspettative, però non è stato chiuso). Il Papa non si è ancora espresso pubblicamente e chiaramente su alcuna di queste materie ma già è entrata nell’immaginario collettivo la lista delle riforme prossime venture: i preti potranno sposarsi (chissà se "soltanto a una certa età" come cantava Lucio Dalla), il divorzio sarà accettato così come la contraccezione, le coppie omosessuali saranno libere di manifestare il loro amore anche nella Chiesa, probabilmente ci sarà un’iscrizione del Papa al WWF e a Greenpeace, il Papato diventerà soltanto un titolo onorifico tanto poi saranno le Conferenze episcopali a mettersi d’accordo. In realtà, poi, a ben guardare di rivoluzionario c’è poco visto che quella appena descritta altro non è che la deriva già sperimentata dalla Riforma protestante.
In ogni caso, ciò che sta a cuore chiarire è che un conto è lo “spirito di Bergoglio” e un conto è papa Francesco, così come lo “spirito del Concilio” è cosa ben diversa dal Concilio Vaticano II. Non sappiamo cosa pensi esattamente e come intenda concretamente affrontare certi argomenti, ma sicuramente quando il Papa vorrà prendere decisioni sarà lui a comunicarlo, senza bisogno di portavoce come Scalfari, Bianchi e compagnia, interessati soprattutto a promuovere la loro agenda.
Noi continuiamo a seguire il Magistero – tutto il Magistero -, ed è per questo che diamo ad esempio un particolare rilievo agli articoli con cui Massimo Introvigne segue gli interventi principali del Papa. Lì c’è effettivamente ciò che il Papa dice. Ed è per lo stesso motivo che interveniamo duramente su chi pretende di far dire a papa Francesco ciò che invece è farina del suo interlocutore. I fedeli hanno diritto di conoscere e il dovere di seguire il Magistero, che è cosa ben diversa – come abbiamo già spiegato in passato – dalle esternazioni estemporanee sia del Papa sia di altri che pretendono di interpretarne il pensiero (clicca qui).
Da un altro fronte l’obiezione ricorrente è che se però il Papa nomina certe persone in posti di responsabilità vuole anche dire che ne sostiene le idee. Ma anche questa è un’affermazione vera solo in minima parte. Ogni Pontefice fa tantissime nomine – di vescovi, cardinali, responsabili di dicasteri, consultori, e così via – e non si può pensare che sia in sintonia con tutti o che tutti possano essere in diritto di presentare le proprie idee come fossero quelle del Papa.

Tanto per stare al caso di Enzo Bianchi: è stato sì nominato consultore del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, ma insieme ad altre quattro persone, che sicuramente non condividono la stessa impostazione. E in ogni caso è uno dei tanti consultori, mentre presidente è stato confermato il cardinale Kurt Koch, che dimostra di avere una diversa idea di ecumenismo e, almeno, un mandato dal Papa lui l’ha ricevuto.
Ciò non toglie che si possa e si debba anche rilevare una “geografia delle nomine” e analizzare le varie posizioni che emergono tra i collaboratori più stretti del Papa – e anche questo noi facciamo quando lo riteniamo utile e necessario per comprendere cosa sta avvenendo - ma resta il fatto che l’appartenenza alla Chiesa si gioca intorno all’unità con Pietro, ed è per questo importante riconoscere ciò che è davvero il Magistero del Papa. E tenerlo ben separato dal magistero di tanti suoi “portavoce” interessati.
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-il-caso-bianchioccasioneper-non-perderela-bussola-9898.htm
 

Bianchi come Scalfari: usa il Papa per i suoi fini - di Antonio Livi

25-07-2014
Fabio Fazio e Enzo Bianchi
 
Ecco che cosa ci comunica oggi la Parola di Dio, inserita nella liturgia della Chiesa. L’argomento di questo “oracolo del Signore” è, appunto, ciò che avviene anche oggi all’interno della Chiesa, che è la “Gerusalemme celeste”, prefigurata da quella Gerusalemme che ha preparato la venuta di Cristo. In questa Gerusalemme che per noi cristiani è la Chiesa, in mezzo al popolo che Dio ha liberato dalla schiavitù d’Egitto e portato a possedere la Terra promessa, ci sono sacerdoti infedeli (e per questo io sono trasalito leggendo queste parole tremende e pensando al rischio che corro io stesso); ci sono detentori della Legge che ignorano colpevolmente l’autore stesso della Legge, che è Dio; ci sono dei pastori che hanno un potere legittimo ma ne abusano, fomentando la ribellione del popolo a Colui che è il “pastore supremo”; e ci sono falsi profeti, i quali distolgono la Chiesa dal culto di Yahvè, vero e unico Dio, per compiacere gli idoli dei pagani, e in definitiva il demonio (Baal). Dio però non intende abbandonare il suo popolo all’abominio dell’idolatria e del tradimento dell’Alleanza. Per questo provvede a inviare un vero profeta che si opponga ai falsi profeti. Dio stesso, che è autore principale della Scrittura, assicura che Geremia è un vero profeta, uno che Egli ha veramente “consacrato e inviato” e che ha il carisma per parlare veracemente in nome di Dio.
Come non applicare questa pagina biblica, così drammatica, alla situazione attuale della Chiesa? Come non tentare, alla luce della rivelazione divina, una “lettura” dei “segni dei tempi”? La Parola di Dio è sempre attuale e sempre pertinente alla nostra vocazione personale e alla situazione sociale, ecclesiale, nella quale Dio vuole che viviamo e operiamo per la nostra e per l’altrui salvezza. Questo è il motivo per cui mi vedo costretto (a malincuore davvero!) a mettere in guardia di nuovo i miei fratelli nella fede (che non consiste in opinioni soggettive e arbitrarie, ma è sempre e soltanto “la fede della Chiesa”) da taluni cattivi maestri e falsi profeti che operano all’interno della Chiesa per snaturarla e privarla della sua funzione essenziale, che è la trasmissione integra e fedele della dottrina degli Apostoli e il conferimento della grazia sacramentale.
L’attualità mediatica mi costringe e riprendere il discorso sul più noto di questi cattivi maestri e falsi profeti, Enzo Bianchi. Vatican Insider dava ampio risalto il 23 luglio alle sue dichiarazioni (clicca qui) in seguito alla nomina come “consultore” di un organismo pastorale della Santa Sede. Bianchi si lascia andare al più ridicolo trionfalismo, dicendo che papa Bergoglio, dopo averlo ricevuto tre volte, ha deciso di dargli una specie di approvazione ufficiale delle sue opinioni sul papato e sull’ecumenismo.

Se si fosse limitato a vantarsi di avere un rapporto privilegiato con il Papa (quello attuale, perché con i predecessori è sempre stato assai polemico), avrebbe solo manifestato troppa vanità, che è una delle tante miserie umane dalle quali siamo tutti afflitti, in maggiore o minor grado. Ma Bianchi non si limita a vantarsi del suo presunto trionfo personale: si spinge oltre, fino a farsi interprete ufficiale del Papa e ad annunciare un programma rivoluzionario, che – guarda caso – è proprio il suo programma di “riforma” della Chiesa, quello che va sostenendo con i libri e le conferenze da decenni.

Il programma però non può essere attribuito al Papa, per due ragioni: innanzitutto, perché si tratta di iniziative rivoluzionarie che sarebbero in contrasto con l’intera Tradizione cattolica e persino con la dottrina ecclesiologica del Vaticano II; e poi perché nessuno che abbia rispetto e amore filiale per il Santo Padre si può permettere di “rivelare” alla stampa improbabili progetti pastorali tuttora mai enunciati ufficialmente, in documenti di magistero ordinario, dal Papa stesso.
In effetti, il ben noto (direi famigerato) programma rivoluzionario di Bianchi è una sistematica richiesta di misure “pastorali” che, con il pretesto dell’ecumenismo, mirano a concedere ai protestanti e agli ortodossi tutta la ragione nella loro secolare polemica contro la Chiesa cattolica.

Lutero voleva abolire il magistero ecclesiastico e basare la fede cristiana nella sola Scrittura interpretata con il “libero esame”? Ecco allora che Bianchi si fa capofila dei cattivi teologi che operano per una de-dogmatizzazione della Chiesa cattolica, ossia per la sostituzione della dottrina della fede (sancita dal Magistero) con una esegesi biblica frammentaria e arbitraria. Dopo di che, la pastorale, sganciata dal dogma, resta condizionata da motivi contingenti di convenienza socio-politica (il cosiddetto “annuncio del Vangelo all’uomo di oggi” è in realtà volontario asservimento a quella parte dell’opinione pubblica che sostiene il progetto riformatore, e non certo per amore della Chiesa).

I protestanti vogliono abolire tutti i sacramenti, ad eccezione del Battesimo? Ecco che Bianchi giustifica e incoraggia la prassi sempre più diffusa di eliminare la pratica della Confessione e la trasformazione della Santa Messa (basata sul dogma della Transustanziazione quindi sulla “presenza reale” di Cristo che si immola per la redenzione del mondo) in una “cena del Signore”, in una mera riunione di cristiani che celebrano la “memoria” di un evento che si perde nelle nebbie del mito. I protestanti vogliono abolire il culto dei santi e della Madonna? Ecco che Bianchi ignora la dignità altissima di Colei che il Concilio di Efeso (che Bianchi dovrebbe conoscere, visto che parla tanto dell’annuncio cristiano nei primi secoli) definisce dogmaticamente come la “Madre di Dio”, e che anche il Vaticano II, nel capitolo ottavo della Lumen gentium, si limita a parlarne, ove necessario, come “la nostra sorella”.

Quanto ai santi, nel calendario liturgico della comunità di Bose si registrano indistintamente – come si legge nella presentazione - «le festività e le memorie dei santi delle chiese cattolica, ortodossa, anglicana, le festività e i sabati ebraici, il calendario liturgico del monastero di Bose. È una possibilità in più per accostarsi alle tradizioni delle chiese cristiane e alla fede del popolo di Israele. Per estendere questa memoria anche agli uomini di altre fedi religiose, abbiamo voluto aggiungere una tavola con le date delle principali ricorrenze islamiche e buddhiste». E così il culto cattolico dei santi (con la dottrina dogmatica circa la loro unione con Dio nella gloria del Cielo e la loro intercessione per noi che siamo ancora viatores) lascia il posto a mere commemorazioni di uomini illustri e anche a eretici e persecutori della Chiesa.

Insomma, la “riforma” che Bianchi ha sempre auspicato e che ora (secondo lui) papa Francesco sarebbe intenzionato ad attuare in tempi brevi, sarebbe, nei punti più qualificanti, la riforma stessa di Lutero!
Non molto diversa la strategia riformatrice adottata da Bianchi nei confronti degli ortodossi, sempre in nome di quello che egli definisce «dovere ecumenico». Gli ortodossi hanno in comune con i cattolici tutti i dogmi (eccetto quello sull’infallibilità del Papa, sancito nel 1870 dal Vaticano I) e tutti sacramenti, e pertanto sono divisi dai cattolici solo per il secolare rifiuto di accettare il primato di Pietro, ossia la funzione del papa come Pastore della Chiesa universale.

Il primato del Papa è non solo di “onore” ma anche di “giurisdizione”, a garanzia dell’unità della Chiesa e dello sviluppo omogeneo del dogma. Gli ortodossi riconoscerebbero anche un certo primato d’onore del vescovo di Roma ma non la sua effettiva giurisdizione universale e immediata su tutta la Chiesa. Bianchi allora che cosa fa? Propone (e attribuisce a papa Francesco) una radicale «riforma del papato», in nome di una “sinodalità” che darebbe potere deliberativo a tutti i vescovi del mondo, tramite i loro rappresentanti, su tutte le materie che ora sono di competenza del solo vescovo di Roma.

E lancia uno slogan privo di reale contenuto: «Non c’è primato senza sinodalità, e non c’è sinodalità senza primato!». Dico che è uno slogan privo di contenuto reale, perché la “sinodalità” che Bianchi auspica (e che assicura sia intenzione di questo Papa attuare presto come elemento centrale di una «riforma del papato») sarebbe una novità solo se andasse oltre la prassi attuale di consultazione dei vescovi (prassi che si rifà alle disposizioni di Paolo VI subito dopo il Concilio). Ma in tal caso la Chiesa cattolica adotterebbe la medesima “sinodalità” delle “chiese autocefale” dell’Ortodossia, le quali accettano solo disposizioni pastorali e disciplinari decise in comune tra loro nei sinodi di ciascun patriarcato. Del primato di Pietro, inteso come giurisdizione universale e immediata del Papa su tutta la Chiesa, non resterebbe nulla. Anche qui, come nel caso dei protestanti, il progetto ecumenico di Bianchi (che si ispira alle teorie materialmente eretiche di Hans Küng) consiste in definitiva nel dare ragione ai “fratelli separati” e torto alla Tradizione dogmatica della Chiesa cattolica.

In entrambi i casi, attribuire a un Papa l’intenzione di abrogare il papato e, così facendo, contraddire i dogmi della fede cattolica (non uno, ma tutti insieme) è qualcosa che difficilmente si concilia con il “senso della fede”, e prima ancora con il buon senso. Bianchi è talmente proiettato verso la “Chiesa del futuro” che non teme di profetizzare, da falso profeta qual è, l’autodemolizione della Chiesa cattolica ad opera di chi – per volontà di Cristo stesso - ha la missione e la grazia di garantire in ogni tempo e contro ogni attentato la sua indefettibilità.

E importante notare che Mystici Corporis non dice che battesimo di desiderio sono fisicamente visibili o una eccezione per extra ecclesiam nulla salus

con animo straripante di amore, invitiamo tutti e singoli ad assecondare spontaneamente gli interni impulsi della divina grazia e a far di tutto per sottrarsi al loro stato in cui non possono sentirsi sicuri della propria salvezza (Pio IX “Jam nos omnes“, 13 Sett. 1868: Act. Conc. Vat. C. L., VII, 10), perché, sebbene da un certo inconsapevole desiderio e anelito siano ordinati al mistico Corpo del Redentore, tuttavia sono privi di quei tanti doni ed aiuti celesti che solo nella Chiesa Cattolica è dato di godere.-Mystici Corporis
Lionel:
Questo e un documento molto importante, che io accetto. Io non ho un problema con la Mystici Corporis di Papa Pio XII. Da qui il papa solo menziona una persona può avere un desiderio (battesimo di desiderio). Lui non dice che questi casi sono e fisicamente visibili a noi o che siano eccezioni al dogma extra ecclesiam nulla salus.Questo è un punto molto importante. Dal momento per numerosi Cattolici il battesimo di desiderio e di essere salvati in invincibile ignoranza sono casi espliciti, visti in carne e ossa. Così per loro il battesimo di desiderio è un’eccezione esplicita per il dogma extra ecclesiam nulla salus.E importante notare che Mystici Corporis non afferma che questi casi sono e fisicamente visibili.Presume che questi casi sono invisibili per noi e conosciuta solo a Dio.Non possono essere eccezioni de facto per tutti bisogna entrare nella Chiesa Cattolica con il battesimo di acqua, per la salvezza.
Significa che non ci sono eccezioni. Il battesimo di desiderio non è un’eccezione a extra ecclesiam nulla salus. E irrelevante per il dogma.Perche non c’e alcuni case in nostro realita per diventare una eccezione.Questa è stata la confusione che emerge nella Lettera del Sant’Uffizio 1949 per il Archivescovo id Boston sul Don Leonard Feeney, durante il poptificate di Papa Pio XII.
La Lettera si presuppone che il battesimo di desiderio è esplicita per noi e così è un’eccezione all’interpretazione traditizionale di dogma sul exclusivo salvezza.
-Lionel Andrades
 
Riscossa Cristiana
Extra Ecclesiam nulla salus. Estratto della Lettera Enciclica MYSTICI CORPORIS CHRISTI, del Venerabile Papa Pio XII

adoro te devote