Friday, December 5, 2014

Dichiarazione comune delle religioni firmata in Vaticano

martedì 2 dicembre 2014

Dichiarazione comune delle religioni firmata in Vaticano

Tappa decisiva dell'ONU delle Religioni. Fatti autoritari
sganciati dai nostri Fondamenti. La prassi cambierà il mondo
Alcuni passaggi, di mons. Antonio Livi, dalla Introduzione a La sinagoga bendata di E.M. Radaelli, (da incorniciare anche il resto) [qui].
Per accompagnare un'immagine, relativa ad un evento, tra i molti che ci stanno sommergendo a ritmi incalzanti ormai si direbbe irrefrenabili: una dichiarazione comune delle religioni firmata in Vaticano. Della serie: «Questa e quella per me pari sono». Riguarda la schiavitù: impegno sacrosanto. Ma chi ricorda al mondo che la vera schiavitù è quella del peccato e che solo Cristo Signore è colui che salva ed è solo da questo e non dalle volontà umane che tutte le schiavitù possono essere eliminate? Siamo costretti a segnalare e rimarcare queste tappe inquietanti, che non posso pensare restino senza effetti nel mondo ecclesiale, ma soprattutto nella sfera spirituale e dunque nel mondo intero. Se non fosse che conosco tanti sacerdoti sconvolti quanto noi e parrocchie in cui nonostante le difficoltà la lampada della Fede continua ad ardere, mi sentirei sperduta. E mi risuona nel cuore la Voce e la Parola inconfondibile: «Sono con voi tutti i giorni fino alla fine dei tempi».
[...] Il pragmatismo – ben chiaramente teorizzato da gran parte della filosofia contemporanea, e inconsapevolmente recepito da tutti gli altri ambiti della cultura, non esclusa quella cattolica – ha sepolto progressivamente la coscienza del primato che la verità ha in ogni momento e in ogni aspetto della vita umana.
[...] Partendo dalla premessa (falsa) che di per sé ogni religione, se ritenuta vera, produce intolleranza, fanatismo e conflitti, si insiste nel costringere le confessioni religiose negli angusti e innaturali spazi di un “minimo comun denominatore”, che (guarda caso) coincide con il Dio del deismo settecentesco, quello che è invocato dalla Massoneria a garanzia di un ordine politico nel quale la religione non deve avere alcuna influenza pratica.
[...] E ai nostri giorni l’operazione politica dell’ideologia pacifista ha buon gioco nel suo progetto di omologare a sé anche la cultura teologica, perché l’indifferentismo e il relativismo dogmatico sono già penetrati in ampi settori dell’opinione pubblica cristiana, anche tra i cattolici, tanto che la Chiesa ha dovuto intervenire (senza molto successo, purtroppo, almeno per ora) con il documento chiarificatore intitolato Dominus Iesus.
L'efficacia non c'è stata né "per ora" né tanto meno poi... La tradizione storicista ormai rende obsoleto anche questo.
 
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/
http://www.enricomariaradaelli.it/aureadomus/convivium/convivium_sinagoga_introduzione1.html
 

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